Askòs

Il canto della sirena

Un documentario di Antonio Martino

Una produzione
Con il sostegno di

Festival e riconoscimenti

Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico

Premio ArcheoVisiva alla XIII edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico di Licodia Eubea

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Novembre 2023

Firenze Archeofilm

Premio Università di Firenze alla VI edizione del Firenze Archeofilm

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Conferito dai docenti dell’Università di Firenze Sara Casoli, Domenico Lo Vetro e Silvia Pezzoli

 
MARZO 2024
premiazione Agon

Agon Festival

Menzione Speciale per la sceneggiatura alla XII edizione dell’Agon Festival di Atene

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MAGGIO 2024

Sinossi

Nel 1983 in un bosco fuori la città di Crotone, un contadino, trova per caso una tomba antica e tra i tanti reperti rinvenuti trova anche un oggetto a forma di uccello, poi volgarmente definito dal contadino la “Papera”. Molto presto scopre che l’oggetto potrebbe avere un valore economico, cosi lo rivende ad un ricettatore di Bari per 10 milioni di lire e una mucca.

Subito dopo viene portato in Svizzera e acquistato da un gruppo di multinazionali del farmaco per 400 milioni di lire. Successivamente, attraverso altri passaggi, l’oggetto viene acquistato dal Getty Museum di Malibù per 2 miliardi di lire.

La “Papera” in realtà è un Askòs, un reperto funerario magno-greco risalente al IV-V secolo A.C. Rappresenta una sirena (arpia) e costituisce uno dei rari oggetti che possono essere legati direttamente alla dottrina di Pitagora, che fondò la scuola di sapere proprio a Crotone. I segreti della civiltà magno greca, relativi alla storia di Crotone, restano ancora un mistero. Nonostante sia un’area di altissimo interesse archeologico i siti di interesse vengono abbandonati a sé stessi.

Gli anni ottanta, periodo in cui la sirena fu rinvenuta clandestinamente, erano gli anni della piena industrializzazione del territorio crotonese. La cultura del denaro, del progresso e del materialismo sfrenato, che stava cambiando radicalmente il territorio crotonese negli ultimi 70 anni, non considerò l’archeologia una cosa importante, la quale venne ignorata oppure distrutta per favorire la costruzione di strade e di infrastrutture. Questo favorì la nascita di bande di tombaroli, che in contatto con ricettatori internazionali, iniziarono il traffico di reperti archeologici. 

Profilo del regista

Antonio Martino è vincitore del Premio Produzioni Indipendente Ilaria Alpi 2007 (con Gara de Nord_copii pe strada), è un filmmaker/autore, laureato al DAMS – Università di Bologna. Dal 2005 dirige film documentari d’autore su temi ambientali, sociali e politici: “Abu Salim – freedom is not cheap” (LibIa, 2017); “The Black Sheep” (Libia, 2016); “Quello che resta” (Bosnia, 2014); “Isqat al Nizam_ai confini del regime” (Siria, 2012); “Nìguri” (Italia, 2009); “Be water, my friend” (Uzbekistan, 2009); “Pancevo_mrtav grad” (Serbia, 2007); “Gara de Nord_copii pe strada” (Romania, 2005). Con questi film Martino ha girato il mondo partecipando a numerosissimi ed importanti festival – tra questi Leipzig ed Annecy. Ognuno dei suoi film ha vinto dei premi – tra questi “Hai Visto Mai?” (Italia) e “Planet on Focus” (Canada). Il documentario “Isqat al Nizam_ai confini del regime” è stato coprodotto da Doc3 | Rai3, emittente che ha anche trasmesso The Black Sheep nell’agosto 2016. Dopo la messa in onda sulla trasmissione Doc3 | Rai3 nel settembre 2019, di Valentin, figlio d’Europa il documentario è andato in onda, nel marzo 2020, sul programma 25 NUANCES DE DOC sul canale France 2. 

Lago Film

Produzione

Lago Film srl è una casa di produzione e distribuzione cinematografica calabrese. Fondata nel 2014. nasce con l’intento di promuovere e valorizzare la cinematografia calabrese. Ha infatti prodotto alcuni lavori di registi calabresi come: i documentari ”Redemption Song” di Cristina Mantis, “Mix Up” di Alessandro Gordano e il cortometraggio “Lo Sport Nazionale” di Andrea Belcastro. Ha realizzato inoltre la produzione esecutiva di altri due autori calabresi Mario Vitale e Francesco Costabile agli esordi alla regia rispettivamente con i film “L’Afide e la Formica” e “Una Femmina”. Ha poi curato la produzione esecutiva di altri film come “The White Flower”, “GlassBoy” e del documentario “It Will be the Chaos” di Lorena Luciano e Filippo Piscopo, prodotto Film2Productions di New York in collaborazione con HBO. Infine ha distribuito il film opera prima di un’altra autrice calabrese Francesca Olivieri, “Arbëria”, distribuito in oltre 20 sale sul territorio nazionale e attualmente visibile su Netflix oltre che sulle piattaforme on demand di Amazon Prime, Chili, The Film Club e Google Play e Vimeo.

Photo Gallery

Le riprese sono state effettuate nell’area sit amet sed euismod placerat gravida. Porttitor non amet suspendisse fames felis amet. Viverra cursus in mauris fermentum lectus.

Rassegna stampa